Verde urbano e cemento bioricettivo.

Verde urbano e cemento bioricettivo.

E se trasformassimo i muri delle città in giardini verticali di muschio?

Immaginate di passeggiare per Sassari e vedere le facciate degli edifici ricoperte di un verde soffice e vibrante, un po’ come accade nei boschi dopo una pioggia leggera. Sembra fantascienza, vero? Eppure è una possibilità concreta grazie al cemento bioricettivo, una tecnologia innovativa che permette al muschio di attecchire direttamente sulle superfici in calcestruzzo.

Questa idea, sviluppata dalla startup olandese Respyre, combina un calcestruzzo poroso (realizzato con materiali riciclati) e un biogel che fornisce i nutrienti necessari alla crescita del muschio. Il risultato? Facciate vive che purificano l’aria, regolano la temperatura degli edifici e riducono l’inquinamento acustico, oltre a essere bellissime da vedere.

Perché potrebbe funzionare a Sassari?

Come gruppo locale di Europa Verde, sappiamo che uno dei grandi obiettivi per la città è aumentare il verde urbano. Questa soluzione potrebbe essere un’ottima alleata, soprattutto in spazi dove piantare alberi e aiuole è difficile.

In più, il muschio è una pianta molto resistente: non ha radici, quindi non rovina le superfici, non ha bisogno di terra e cresce anche in ambienti urbani difficili. Può assorbire CO₂, trattenere le polveri sottili e migliorare il microclima cittadino.

Ci sono delle criticità?

Come tutte le innovazioni, anche il cemento bioricettivo ha delle sfide. Il primo punto è il clima locale: il muschio ama l’umidità e, sebbene Sassari abbia una certa variabilità, bisogna valutare se possa prosperare senza troppi interventi artificiali.

Poi c’è la fase iniziale: per attecchire, il muschio ha bisogno di un minimo di 12 settimane con un’adeguata umidità, il che potrebbe richiedere un sistema di irrigazione temporaneo. Inoltre, è importante assicurarsi che il biogel e i materiali impiegati non contengano sostanze nocive, garantendo che questa soluzione sia realmente sostenibile.

Vale la pena provarci?

Noi crediamo di sì! L’idea di far respirare la città attraverso le sue pareti è affascinante, e tecnologie come questa potrebbero affiancarsi ad altre soluzioni più tradizionali, come la creazione di nuovi parchi e la piantumazione di alberi.

Sarebbe interessante sperimentare il cemento bioricettivo su alcune facciate pubbliche o pareti di scuole, valutandone l’impatto e la tenuta nel tempo. Se funzionasse, potremmo davvero ripensare le superfici urbane in chiave verde, rendendo Sassari una città più vivibile, più bella e più sostenibile.

Che ne pensate? Vi piacerebbe vedere le nostre strade trasformarsi in piccoli ecosistemi verticali?

Qui l'articolo di Rinnovabili.it: https://www.rinnovabili.it/green-building/materiali-e-tecnologie/cemento-bioricettivo-e-biogel-per-facciata-in-muschio/